
I pilastri portanti del Vin Santo di Vigoleno sono la MELARA e la SANTA MARIA, coltivate nel territorio del Borgo di Vigoleno, vendemmiate per prime mediamente a fine agosto e lasciate ad appassire su graticci per tre mesi.
In un vino è necessario sentire il profumo e il sapore dell’uva.
Altrettanto importante è conoscere il vitigno, come lavorarlo e accompagnarlo nella crescita.
la Melara

Prima per volume tra le uve del Vin Santo di Vigoleno, è una varietà a bacca bianca non aromatica, autoctona e coltivata a partire dal 1300 nelle aree viticole limitrofe al Borgo. Dal 1999 è riconosciuta da decreto e iscritta al catalogo nazionale delle uve dell’Emilia-Romagna.
Conosciuta anche con il nome di “Merlara”, durante l’appassimento acquisisce marcate note aromatiche di miele. Viene utilizzata per un 50/60% in base alle annate; generalmente durante l’appassimento è la prima a disidratarsi ed è quella che subisce la maggior perdita di peso.
Età impianto: 40 anni
Superficie vitata: 0,5 ha
Produzione: 20 hl/ha
Resa: 50 q d’uva/ha
la Santa Maria

E’ anch’essa una varietà a bacca bianca non aromatica, coltivata dal 1800 circa intorno al Borgo di Vigoleno e riconosciuta anch’essa nel 1999.
Resiste attivamente alle principali malattie, grazie anche alla spessa buccia verde/gialla con poca pruina. Comincia la maturazione ad agosto e raggiunge già ai primi di settembre gradazioni zuccherine elevate. Viene utilizzata per il 40/50% in base all’annata per la produzione del Vin Santo di Vigoleno.
Durante l’appassimento i grappoli rimangono verdognoli o assumono un colore giallo/arancio, differenziandosi dalla Melara per la minor disidratazione. Riducendosi così l’azione della muffa nobile, aumenta la resa produttiva.
Durante l’affinamento in botte conferisce al vino sapori eleganti e un dolce aroma molto inteso, alcolico, sapido.
<< L’annata 2017 è stata un’annata particolarmente abbondante per quanto riguarda la qualità Santa Maria. Pertanto abbiamo colto l’occasione per una sperimentazione ben riuscita.
La vinificazione in purezza di quest’uva ci ha sorpresi con un vino particolarissimo, molto apprezzato da chi – nel 2018 – è riuscito ad assaggiarlo.
Che dire, speriamo in altre annate così! >>
Età impianto: 50 anni
Superficie vitata: 0,8 ha
Produzione: 15 hl/ha
Resa: 50 q d’uva/ha